A Roma la Consulta Nazionale dell'Economia del PD

L'assessore Naccari Carlizzi coordinatore della consulta economica calabrese

Si è svolta a Roma la riunione della consulta nazionale dell’economia del Partito Democratico coordinata dall’On. Bersani, responsabile dell’Ufficio Economia Nazionale. La discussione è partita da un’analisi dello stato della crisi con delle relazioni di alcuni esperti del settore in seguito alla quale è emersa una situazione ancora molto critica relativa alla crisi economica e agli effetti di questa sull’occupazione e la già debole politica economica messa in campo a livello nazionale.

L’On. Bersani ha poi sottolineato il fatto secondo cui in seguito all’incontro avuto con Tremonti nella sostanza c’è una divergenza evidente della politica economica nazionale in quanto l’Italia ha deciso di avere un basso o quasi nullo livello di strategia di intervento dello Stato in economia della crisi.

L’assessore Demetrio Naccari Carlizzi, coordinatore della consulta economica calabrese, è intervenuto mettendo in evidenza il problema della assenza dell’operatore pubblico in questa crisi che manifesta una strategia debolissima e il permanere di politiche pregiudizievoli verso il mezzogiorno come il patto di stabilità che nell’attuale formulazione crea problemi con riferimento alle regioni obiettivo convergenza, che sarebbero limitate nella possibilità di spesa delle risorse comunitarie di cui dispongono.

Inoltre l’assessore ha messo in evidenza il rischio di allargamento della disuguaglianza quale conseguenza della crisi e di misure che spesso sono dirette alla tutela del sistema e dell’apparato produttivo evidentemente insediato più nelle aree del centro nord e con il rischio peraltro che l’utilizzo dei fondi FAS per finanziare operazioni come la cassa integrazione in deroga non solo abbia ridotto e abbia utilizzato queste risorse disponibili finalizzate al Mezzogiorno ma che addirittura la stessa Unione Europea poi dichiari non eleggibili queste spese.

La conseguenza di ciò potrebbe essere una sorta di buco nel bilancio dello stato che dovrà coprire poi queste previsioni non finanziabili dal livello comunitario. È stato anche messo in evidenza l’impegno delle varie Regioni, ed in particolare della Regione Calabria che ha approvato un proprio piano anticrisi che consta di 50 misure per 650 mln di euro di impatto di breve, medio e lungo periodo.

In merito, l’Assessore Naccari ha messo in evidenza la debolezza delle imprese pubbliche nazionali nel Mezzogiorno le quali hanno tassi di intervento e di efficienza nell’attuare le previsioni e la programmazione che sono oggettivamente da Terzo Mondo.

L’assessore Naccari ha poi sottolineato come all’interno del piano anticrisi ci sono molte misure che sono dirette all’economia dell’innovazione, della green economy proprio perché bisogno coniugare, anche da questo punto di vista, interventi che servono da funzione anticiclica con interventi che costruiscono una nuova economia e siano un investimento sulle scelte future.

 

 

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