Secondo il dirigente esterno al bilancio Consiglio, Giunta e sindaco servono a nulla

Finalmente una parola di verità da parte di Palazzo San Giorgio

Finalmente una parola di verità da parte di Palazzo San Giorgio: il Consiglio Comunale, la Giunta e il sindaco non servono a niente!

E’ questa l’amara conclusione cui si deve arrivare dopo la lettura del parere del dirigente esterno al settore bilancio che, dopo qualche settimana dalla celebrazione del Consiglio comunale ha deciso, bontà sua, di esprimere parere contrario circa la deliberazione IRPEF adottata dallo stesso organo. Analogo parere è stato espresso dal collegio dei revisori ma è meglio astenersi dal commentarlo visto che non esiste alcuna motivazione se non quella che i revisori hanno... “visto il parere non favorevole” del dirigente !

Se questa fosse una motivazione avremmo avuto un parere opposto se solo il dirigente avesse espresso parere positivo. Qualcosa non va nel ruolo dei revisori e nella necessaria terzietà del loro ruolo. Che ci stanno a fare se devono adeguarsi al parere del dirigente che controllano? Sfugge ai revisori la regola aurea dettata dalla legge 241/90 che prevede l’obbligo di motivazione per ogni atto amministrativo. Lo confondono con un obbligo di soggezione! Tornando al parere del dirigente è evidente che esso non si fonda su motivazioni tecniche.

Infatti Cuzzola sostiene ciò che tutti sanno e cioè che la crisi comporterà una diminuzione del gettito Irpef e ribadisce che quest’anno i trasferimenti saranno minori. Tralascia chiaramente di scrivere che tali trasferimenti saranno minori anche per le inadempienze del Comune che non ha ancora approvato il rendiconto 2010 e non ha rispettato il relativo patto di stabilità, ma sappiamo che non ci si può aspettare molto da chi è chiamato ad un ruolo a tempo e fiduciario. Tutto questo e solo questo porta il dirigente a dare parere negativo alla delibera del Consiglio che, sulla scorta dell’emendamento Brunetti, voleva diminuire l’impatto negativo sulle famiglie, proporzionalmente al reddito, dell’aumento dell’Irpef deciso dalla giunta comunale e proposto al Consiglio. Il dirigente non viene nemmeno sfiorato dall’idea che il Consiglio Comunale e la stessa Giunta potrebbero decidere di rimodulare la spesa comunale o rivedere altre entrate per compensare i minori trasferimenti o le minori entrate. Decide lui per tutti.

In pratica esprime un parere politico e non tecnico. Concetti come la progressività del prelievo fiscale, la necessità di comprimere la spesa corrente, di qualificare la spesa ed effettuare una spending review sono argomenti per tutti gli enti del mondo ma non per Reggio. E’ evidente un abuso di funzione per cercare di condizionare il Consiglio e far pesare su tutti i cittadini gli errori di chi ha governato sinora.  Il colmo è comunque rappresentato dalla lettera di accompagnamento del segretario generale che rammenta ai consiglieri che, visto il parere negativo del dirigente se vogliono mantenere ferma la decisione  devono….. motivarla. Giustissimo! I consiglieri devono motivare una decisione tributaria mentre il dirigente e i revisori possono dare una motivazione politica o non darne. Visto che i tecnici prendono decisioni politiche peraltro senza alcun valore tecnico  che ci stanno a fare i consiglieri e gli assessori?

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

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