Intervista de Il Quotidiano a Demetrio Naccari Carlizzi

Si è avuta la sensazione di un partito diviso

Si è avuta la sensazione di un partito diviso con l’obiettivo di un regolamento di conti tra loieriani che hanno votato Battaglia, boviani che gestivano il partito da padroni e lei che era l’obiettivo di tutti, dell’altro schieramento e del suo stesso.

La divisione interna c’entra con la sconfitta ma è la conseguenza dell’assenza di politica. In questo contesto arido c’è solo la lotta tra bande e io ho scelto di credere nelle proposte e nelle politiche di governo in una situazione ormai compromessa. La politica era fuori contesto.

Perché lei ha perso?

Perché ho creduto di potere fare una campagna sulla politica in un momento in cui l’elettorato mirava a punire il governo regionale. Perché persino nel PD lo sforzo di generare nuove idee è stato osteggiato. Perché come dicono i miei amici sono ingenuo e ho preso 7500 voti da solo e contro il sistema di gestione del mio stesso partito.

A Reggio la lista era molto debole…..

La lista a Reggio era fatta solo per garantire qualcuno e indebolire altri. Si è preferito farmi la guerra che fare una lista forte ed ottenere più seggi. Si spiega così che a Cosenza che è più grande vengono eletti nel PD candidati con molte meno preferenze delle mie. In tutto sono 23 i candidati che sono stati eletti prendendo meno preferenze di me . Alcuni candidati della mia lista sono serviti solo a togliermi voti in quanto del mio gruppo, qualcuno è stato contrattualizzato profumatamente il 2 febbraio da qualche ente pubblico in cambio del salto di una candidatura utile a indebolirmi. Le ripeto merito uno sberleffo perché vivo in un altro mondo

La sensazione dall’esterno era di volerla isolare a tutti i costi

È chiaro io sono uno che viene visto dai “custodi del tempio” come un irregolare da isolare, la mia storia è di contestazione rispetto all’establishment del mio partito, ma la politica calabrese ha bisogno di innovazione vera

Le premesse molto diverse, partito che nei congressi e con le primarie mieteva apparenti successi

Il Pd è allo stato nascente, in alcuni territori è stato un bluff basta vedere i voti veri e confrontarli con i voti dei congressi e delle primarie. Una parodia che ha allontanato gli elettori svuotando di significato politico le primarie e l’impegno e la partecipazione. Il partito è servito come strumento da controllare per determinare certi risultati contro i suoi fini istituzionali

Ci rendiamo conto che a Reggio non c’è stata nemmeno una finta  di proposta politica, tranne rare eccezioni subito redarguite non si è mai sottolineato le cose fatte dalla giunta regionale, si è fatto di tutto per favorire Scopelliti richiamando e isolando chi tentava l’ opposizione al Comune per non disturbare i manovratori. Quelli interni lavoravano alla propria riproposizione personale senza curarsi del contesto di sconfitta che contribuivano a determinare.

Lei crede ancora nel PD?

Senza alcun dubbio ma un partito e la politica dovrebbero parlare di futuro e far diventare il proprio progetto sentimento collettivo. Ai delusi e agli astenuti dobbiamo dire che non è questo il Pd che vogliamo costruire. Che libereremo il Pd dalle ipoteche improprie per restituire alla Calabria un partito che sappia lavorare per creare futuro.

Il PD ha perso le comunali a Acri,  a Vibo Valentia, a Villa San Giovanni, a S Giovanni in Fiore abbiamo perso dovunque questo Pd in confusione ha articolato la strategia e vinto dove i nostri uomini si sono ribellati a soluzioni incomprensibili come a Bianco e prima a Roccella. Come a Lametia con una vittoria splendida di Speranza che ha scelto un profilo civico e un dialogo con la gente che ha ribaltato i dati delle regionali nelle stesse ore.  Giannetto richiama le intuizioni della “primavera di Reggio”. A Gioia ha vinto un bel progetto come quello di Bellofiore mentre il Pd aveva una proposta irricevibile. Bellofiore ha stracciato il polo che invece ha preso nello stesso giorno il 90 % alle regionali. Il Pd risulta non pervenuto.

Strangio non intende dimettersi

Ha ragione lui non ha lavorato da segretario, almeno del PD. Se questa fosse stata la sua funzione forse avrebbe prodotto altro. Per questo non sente nemmeno in parte la responsabilità di quanto accaduto, il senso della debolezza del Pd è che certi comportamenti siano possibili.

La Nava si è dimessa

Ma lei ci aveva creduto e ha ritenuto di dimettersi pur non avendo avuto nessuna colpa né alcuna responsabilità. Il suo è un gesto di libertà e dignità che dimostra come ci sia da credere in una politica seria e in chi lavora con passione e disinteresse.

Lezione di Scopelliti:

Certo guardi la Giunta, non esprimo un giudizio di merito, aspetto che lo faccia Guccione. Tuttavia tutti i candidati per le elezioni amministrative prossime di Crotone, Cosenza, Catanzaro e forse Reggio sono in vista. Il PD che fece per le scorse comunali di Reggio? La guerra ai potenziali candidati.

Si dice che il Pd debba radicarsi e recuperare il rapporto col territorio  attraverso i circoli, i laboratori

Certo il rapporto col territorio non lo assicura un circolo o un laboratorio di carta senza un’azione politica e il senso di un progetto di comune appartenenza. Se i circoli non esistono nella realtà e non fanno politica torniamo ai congressi finti, al bluff di un partito che non c’è. Io l’avevo detto e sono stato coperto di insulti da chi poi ha preso alle elezioni vere una percentuale minima dei travolgenti e finti successi che mieteva
In tutto ciò Loiero ha avuto una responsabilità insieme a tutti voi

Alcuni hanno lavorato dall’interno per far diventare loiero Lo-iero ma hanno creato le premesse per il ritorno de laltro-iero, la giunta Sopelliti ha direttamente 4 ex assessori di Chiaravalloti e alcuni discettano senza vergogna per la ragione e per la propria storia delle opportunità del Federalismo per il Sud. La Polverini ha fatto diversamente.

Guccione si deve dimettere ?

Il problema del PD non è solo un nome. Magari fosse solo quello. bisogna consentire al partito di funzionare rendere contendibili i ruoli, esserci veramente e non per finta o solo alle primarie.Il PD deve cambiare persino linguaggio , nel PD nazionale manca ancora adeguatamente il Sud mentre la destra racconta la storiella del federalismo come opportunità e persino Fini ritiene tutto ciò inaccettabile. Noi pensavamo alla diatriba Loiero si Bova no, ma la politica è un’altra cosa.

E lei pensa al dopo Guccione?

Credo che la costruzione del PD sia un lavoro impegnativo e delicato cui sarà necessario chiamare un gruppo di persone che si dedichino con spirito di innovazione. Io ci credo e desidero contribuire a questo progetto


 

 

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Commenti

  • Commento di Roberto Maria Naso

    forza Demetrio

    E' necessaria ai fini democratici una rifondazione del PD calabrese e nazionale, rifondazione utile non solo agli iscritti e simpatizzanti PD, ma anche e soprattutto agli avversari politici. Solo migliorando qualità di uomini ed idee a sinistra, per riflesso si genera un miglioramento di idee e uomini anche a destra. Bisogna avere il coraggio di portare avanti idee forti, anche se impopolari. L'uscita di scena dal quadro istituzionale calabrese di Naccari Carlizzi, impoverisce lo schieramento di sinistra, schieramento che continua ad insistere e proporre uomini ed idee vecchie, passate, stantie, un po' come la destra, la quale con una mano di vernice scadente spaccia per nuovo qualcosa di molto vecchio.

  • Commento di BENIAMINO CONDOLUCI

    il nostro impegno

    Come sempre le tue osservazione sone puntuali e pertinenti, credo che il male del pd è che nessuno ha avuto il coraggio di rompre il silenzio che serpeggiava nei circoli ovvero che è stata fatta una lista a dir poco pensi ad esempio al fatto che rispetto al 2005 in candidati veri erano 10, invece nel 2010 solo tre e che in temini di voti vi è stato un calo di circa 40.000 voti, e come dici tu Demetrio è arrivata l'ora di liberare la nostra voglia di cabiamento allora agire e non esitare nel farlo,chiediamo l'azzaremento di tutti i vertici da qui si deve iniz. Buon lavoro

  • Commento di BARBARA PANETTA

    non mollare

    Come sempre - e non per piageria, ma per convinzione - ciò che dici mi trova assolutamente d'accordo. La lista imposta agli elettori del PD in provincia di Reggio Calabria è la prova che coloro che avrebbero dovuto far crescere il nostro partito hanno puntato solo a far crescere qualcosa che di nostro ha poco. Interessi e rivalse personali hanno portato ai risultati poi ottenuti e dunque per questo motivo il segretario non ha nulla da dire, fondamentalmente lui ha ottenuto ciò che si era prefisso. Bisogna rifondare il partito dando spazio alla gente che sui territori crede in questo progetto, sostenere i circoli realmente costituiti e funzionanti, magari anche "obbligandoli" a portare avanti determinati impegni. Va da sè che per arrivare a questo serve anche rifondare i vertici regionali. Almeno.
    Ci fosse qualche tuo alter ego sarebbe anche più semplice. Al momento mi sembri l'unico che punta a migliorare il partito ed a farlo crescere qualitativamente e quantitativamente...