Non unicamente solidarietà per il giornalista minacciato, ma anche azioni concrete

“Il lavoro di Giuseppe Baldessarro è molto utile per la Calabria e non deve essere fermato”

 “Il lavoro di Giuseppe Baldessarro è di ottima qualità e svolge un ruolo fondamentale nella società calabrese, ci informa con correttezza, precisione e puntualità su vicende delle quali vogliamo per il futuro essere sempre più informati; per questo motivo è bene che tutte le istituzioni dimostrino non solo la solidarietà che non può mancare, e che viene sempre manifestata in queste occasioni, ma che si dia un segnale concreto di vicinanza al mondo dell’informazione e di protezione dagli attacchi della ‘Ndrangheta”.

Così l’assessore Demetrio Naccari Carlizzi ha voluto testimoniare la sua vicinanza al giornalista di ‘Repubblica’ e del ‘Quotidiano’ Giuseppe Baldessarro, al quale sono pervenute ieri in redazione minacce e intimazioni a “non andare oltre”, pena l’assassinio. A corredare le minacce, nella busta pervenuta alla redazione reggina del giornale calabrese, erano presenti dei proiettili da fucile. Il cronista giudiziario è il quinto giornalista minacciato di morte dall’inizio dell’anno in Calabria, dopo che la scorsa settimana anche Filippo Maria Cutrupi di Apcom aveva ricevuto una lettera minatoria a casa; Antonino Monteleone si era visto bruciare l’autovettura a Reggio dieci giorni or sono e due corrispondenti dei giornali ‘Calabria Ora’ e ‘Quotidiano’ da Rosarno e Cinquefrondi avevano subito atti di intimidazione a fine gennaio.

“Il lavoro di tutte queste persone – puntualizza Naccari – non si deve invece interrompere perché è molto prezioso per la nostra comunità. A tutti ugualmente da parte delle istituzioni locali va riconosciuto apprezzamento per il compito fondamentale che stanno assolvendo per la nostra comunità. Conosco personalmente e apprezzo in particolare la professionalità e puntigliosità nella verifica di Baldessarro, ma anche il lavoro dei suoi colleghi minacciati è fondamentale per i calabresi; anzi, proprio il ripetersi di queste minacce conferma come adesso i mafiosi temano anche una informazione libera e approfondita. I calabresi hanno bisogno di sempre maggiore informazione per costruire il cambiamento nella nostra regione, e giornalisti come Baldessarro ci aiutano in questo compito. Per questo motivo sento molto vicina alla mia battaglia politica lo sforzo professionale del cronista oggetto di intimidazioni”.

Alle parole devono però seguire i fatti, spiega Naccari a conclusione del suo intervento: “Non vorremmo che adesso dopo le solidarietà di circostanza, scendesse un velo sulle vicende calabresi e sul clima che si sta vivendo nella nostra regione e soprattutto a Reggio dopo l’attentato dinamitardo portato alla Procura generale del capoluogo dello Stretto del 3 gennaio scorso – conclude Naccari – è bene che l’attenzione rimanga sempre alta e che si fornisca un aiuto concreto e protezione costante anche a quegli operatori dell’informazione che assicurano una società più libera e forte con il loro contributo; la diffusione di informazioni corrette e puntuali ci aiuta nel nostro sforzo di cambiamento e le istituzioni calabresi devono giocare un ruolo in questa voglia di cambio: anzitutto fare vedere ai mafiosi la nostra presenza al fianco di chi informa, e dimostrare la nostra volontà di garantire la loro sicurezza, come parte della battaglia che tutte le componenti della società combattono insieme per la legalità”.

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

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