Lavoriamo per il nuovo museo

L'annuncio di Francesco Rutelli, a Reggio per la campagna elettorale del Pd

Il Quotidiano della Calabria - 9/10/2007

Il vicepremier elogia Demetrio Naccari e i giovani dei Democratici Riformisti
Ora «serve dar conto ai cittadini che chiedono profondi cambiamenti detta politica»

«Stiamo lavorando, insieme al presidente della Regione Calabria, Loiero, all'assessore regionale alla Cultura, Principe, ed al sindaco di Reggio, ScopeUiti, ad un progetto per il raddoppio del Museo nazionale della Magna Grecia».

La venuta del vice premier Francesco Rutelli a Reggio Calabria per la campagna elettorale delle primarie che portano alla costituzione del Partito Democratico, porta con sé una buona notizia per la città dello Stretto. Il ministro ai Beni culturali ha infatti annunciato l'impegno del Governo per la riqualificazione del vecchio impianto museale.

«Il progetto - ha aggiunto Rutelli - e di fare del Museo nazionale della Magna Grecia un grande polo di attrazione turistica in favore di questa meravigliosa città che è Reggio Calabria». Musica per le orecchie dei tanti sostenitori del presidente della Margherita, arrivati a Palazzo Campanella per la presentazione delle liste approntate dai Democratici calabresi per le riforme. Rutelli, nel suo intervento, ha evidenziato anche i tanti interventi che il Governo nazionale sta adottando in favore della regione e della provincia reggina.

Oltre al museo ha ricordato «gli interventi per l'A3 e i finanziamenti per il rifacimento di ampi tratti della statale 106». Fatti, ohe in un certo senso sono la risposta sul piano delle scelte. «Ora - è stato spiegato -serve dar conto ai cittadini che chiedono profondi cambiamenti della politica nel senso di una semplificazione del panorama nazionale», dando «più spazio ai giovani».

E da questo punto di vista non ha lesinato apprezzamenti per Demetrio Naccari Carlizzi, da sempre sostenitore del vice presidente del Consiglio dei Ministri. «Avrei visto per lui - ha detto Rutelli riferendosi a Naccari - un ruolo diverso in questa fase di transizione. Per quanto mi riguarda avrebbe potuto essere lui la personalità politica da mettere alla guida del Pd calabrese. Non è stato possibile, ma ritengo che nell'immediato futuro potrà ricoprire il ruolo che gli compete per le capacità politiche dimostrate».

Un riconoscimento importante che fa il paio con le tante richieste di rinnovar mento avanzate dai tanti intervenuti all'assemblea reggina. Molti i candidati presenti in aula, e tante anche le richieste fatte al leader nazionale. Da Giusy Caminiti a Seby Romeo, da Frank Benedetto ad Angela Laganà, fino all'applaudito intervento di Rosetta Neto Faloomatà.

La parola d'ordine è stata: via la vecchia politica per far spazio alla buona politica. «L'antipolitica - hanno detto in tanti - è figlia della mala politica, per questo serve una svolta importante ed una nuova classe dirigente, in grado di interpretare le sollecitazioni della gente e di accorciare le distanze tra le istituzioni e i cittadini».

Il Pd, per Rossetta Neto, deve essere il luogo del rinnovamento: «per questo ho deciso di candidarmi anch'io. Non sono una politica, ma capisco che questo è un appuntamento importante, al quale anche chi, come me, non ha óma.i fatto politica, deve contribuire.

Ho avuto la fortuna di vivere accanto ad un uomo - Italo Falcomatà - che mi ha insegnato tanto, e tra le cose che ho imparato c'è che chi fa politica deve prima di tutto stare ad ascoltare». Dagli applausi alla memoria del sindaco della primavera di Reggio al manifesto della lista dei rutelliani.

«Riformare la politica per un ricambio della classe dirigente del centrosinistra». Insomma un nuovo modo di interpretare il ruolo della rappresentanza perché questa possa tornare ad avere un senso. Da qui le critiche di Rutelli alla legge elettorale in vigore, «una vergogna».

Per il ministro: «gli italiani sono insoddisfatti dalla spaventosa frammentazione della politica. Una sigla politica alia settimana, un partito nuovo al giorno. Dobbiamo quindi creare una vera politica democratica dell'alternanza in cui sia, chiara la scelta degli elettori ed in cui il potere dei piccolissimi partiti non sia più un potere di ricatto».

In conclusione della manifestazione, Naccari ha attaccato duramente «personalismi interni ai partiti, i troppi che lavorano esclusivamente per difendere le proprie posizioni. Una politica che difende soprattutto se stessa non è la politica che la gente ci chiede».

Il consigliere regionale ha soprattutto chiesto il voto alla lista e uno sforzo di tutti i candidati, affinchè «ci sia una importante rappresentanza del Democratici riformisti, capace di incidere profondamente nel lavoro che dal 15 ottobre prossimo dovrà essere fatto per costruire un partito veramente nuovo e capace di essere punto di rifermento sul territorio regionale e nazionale. Così si batte l'antipolitica dilagante».

 

 

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