Ddl Lazzati, stop ai voti della mafia

Intervento dell'Assessore Regionale ai Trasporti ed Infrastrutture, Naccari Carlizzi

“Chi è stato colpito da misure di sorveglianza speciale perde l’elettorato attivo e passivo: non vota e non può essere eletto. Ma questo non impedisce alla ‘ndrangheta di essere presente in campagna elettorale. Ai boss importa poco essere eletti o votare, a loro interessa interferire nelle campagne elettorali. E’ fondamentale riuscire ad essere determinanti nelle elezioni con un obiettivo preciso: avere un “amico” nel palazzo.

Tutto questo sarà in futuro più difficile se verrà approvato il Disegno di Legge Lazzati, presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati e sottoscritto da oltre cento deputati appartenenti a tutti i partiti. Tra i firmatari Franco Laratta de La Margherita e tanti parlamentari anche di altri schieramenti. La proposta è stata ideata e elaborata dal Centro Studi Lazzati presieduto dal magistrato della Suprema Corte di Cassazione Romano De Grazia. Obiettivo della legge è recidere il legame tra mafia e politica; rendere più difficili le collusioni tra mafia e politica e colpire i politici che si fanno aiutare dalle organizzazioni criminali. Il disegno di legge (Disposizioni concernenti il divieto di svolgimento di propaganda elettorale alle persone sottoposte a misure di prevenzione) è composto solo di tre articoli. Se diverrà legge, il politico eletto che abbia richiesto o sollecitato il sostegno di persone sottoposte a misure di prevenzione non solo sarà dichiarato decaduto dalla carica elettiva, ma rischia una condanna da due a cinque anni.

Di questa proposta si parla da tanto tempo, io addirittura la ricordo da quando militavo nel movimento giovanile del mio partito.

Di recente il Consiglio Regionale si è espresso favorevolmente chiedendo al Parlamento di approvarla.

Era già stata presentata nelle ultime due legislature, senza essere trasformata in legge. Spero che questa volta diventi legge, visto l’ampio numero di deputati – di tutti gli schieramenti - che hanno deciso di sottoscriverla. Approvarla al più presto sarebbe un fatto rilevante oltre ad essere un utile strumento di contrasto alla criminalità organizzata. Le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni sono corrosive per le istituzioni stesse oltre a rafforzare enormemente i clan. Le cosche che possono contare su uomini politici fidati non sono solo più potenti, ma godono anche di maggior prestigio all’interno della galassia criminale.

Il momento di maggiore debolezza per un candidato è quello elettorale. Il fatto è ben noto alla mafia che cerca di sfruttarlo. Una volta che una cosca riesce a sostenere e far eleggere un candidato niente e nessuno potrà recidere quel legame.

Mi auguro, pertanto, che aumentino i sostenitori di questa iniziativa legislativa e che in breve tempo il Parlamento la trasformi in legge”.

Demetrio Naccari Carlizzi


Questa notizia è stata ripresa da [Lameziaweb]

 

 

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