I gazebo sul lungomare I. Falcomatà
Il sequestro preventivo dell'autorità giudiziaria
Redazione
In merito al sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria dei costruendo gazebo sulla passeggiata bassa del Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Demetrio Naccari Carlizzi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Un nuovo tassello arricchisce la vicenda dei gazebo sul lungomare di Reggio.
Già qualche anno addietro la Giunta Scopelliti, a seguito di una nostra interrogazione, fu costretta a revocare l’atto con il quale, in spregio a qualunque procedura di evidenza pubblica ed di uso assennato delle risorse pubbliche, aveva affidato la realizzazione di 7 gazebo ad un organismo privato, con un costo realizzativo offerto, inclusa la progettazione e manutenzione, di poco superiore a 500 mila euro, con un costo a mq di oltre 1.700 euro (pari a un appartamento di buone rifiniture in area urbana).
Oggi, dopo numerosi interventi, anche della cittadinanza, finalizzati ad impedire la costruzione di casermoni spacciati per gazebo (nel frattempo diventati 4), che costano oltre 1 milione di euro, interviene un sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.
Spero che dopo tale intervento, l’Amministrazione Scopelliti, prenda coscienza di ciò che ha posto in essere e, anche se tardivamente, colga l’occasione per ripristinare la pavimentazione e i luoghi oggi devastati, operando una profonda rivisitazione dell’idea secondo gli intendimenti originari della precedente Amministrazione che aveva immaginato piccole strutture leggere e coerenti con lo stile del lungomare.
Sinceramente viene da riflettere immaginando che quell’autentico sfregio al lungomare di Reggio Calabria, viene qualificato come “struttura amovibile”.
Tuttavia non godiamo nel registrare il persistere nell’attuale Amministrazione di condotte e atti in contrasto con i principi e le norme che sorreggono un buon governo, nonché i canoni del buon senso e del buon gusto.
Rimaniamo convinti che l’esistenza di quei gazebo, realizzati in cemento, mattoni e acciaio, con fondamenta in cemento armato, mortifichino la funzione stessa per cui l’area nasce, trasformando per di più il lungomare in una “casba” dove salsicce condite e lattine di birra contrastano con l’idea che il lungomare rappresenta e che qualcuno ancora non ha capito. Sarebbe stato difficile fare peggio.”
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