Dichiarazione on. Naccari Carlizzi

Intitolazione arena dello stretto a Ciccio Franco

Reggio Calabria 19/07/06

“L’intitolazione dell’Arena dello Stretto a Ciccio Franco, Senatore della Repubblica, ha scatenato improvvise e violente polemiche come gli incendi estivi.

Tutto ciò non ci deve impedire di svolgere alcune doverose considerazioni su questa scelta.

La prima riflessione è sul metodo seguito dall’Amministrazione Comunale: non c’è stata nessuna consultazione con l’opposizione. Ben altro fu il nostro comportamento, quando intitolammo il Lungomare a Italo Falcomatà. In quella occasione con il sostegno anche di Antonio Franco, leader dell’opposizione, definimmo l’obiettivo.

Questo nonostante i tentativi posti in essere da presunti servitori dello Stato che tentarono di ostacolare il nostro operato. Su quei miseri comportamenti stendiamo, in questa sede, un velo pietoso, pur sottolineando che spesso a Reggio lo Stato si manifesta in forma singolare.

Per tornare alla vicenda ricordo semplicemente che Ciccio Franco fu eletto per numerose legislature al Senato della Repubblica dai cittadini di Reggio. Ciò lo fa entrare di diritto nella storia della nostra città e quindi degno di essere ricordato.

Sbaglia chi riapre la vicenda dei “Fatti di Reggio”. In quegli anni un approccio superficiale e miope impedì ai partiti democratici di vedere la vera natura degli eventi forse e consegnò alla destra un patrimonio politico su cui lucrare per anni.

Il pessimismo divenne pane quotidiano; la speranza scomparve e per molti, troppi anni si aprì un fossato tra cittadini e classe politica. Oggi è tempo di guardare alla Rivolta di Reggio, alle sue luci e alle sue ombre, con serenità.

Tra l’altro, l’impegno politico di Ciccio Franco e le sue battaglie per Reggio sono, a mio parere, un modello per la destra di oggi che ha votato, senza obiezione alcuna, una devolution feroce nei confronti del Sud, che ha dimenticato il significato di “destra sociale”, che, per dirne una, è “troppo protagonista” in settori e servizi di cui non sarebbe il caso aprire argomenti.

Così come è lontana la semplicità e umanità di Ciccio Franco, da chi ha puntato sullo spettacolo e avanspettacolo con le sue vallette e i suoi valletti.

Quella stessa destra che è alleata di Bossi il quale, rivolgendosi a una signora veneziana che sventolava il Tricolore, la invitò a un uso poco ortodosso della nostra bandiera.

E’ impossibile pensare che se Ciccio Franco fosse ancora vivo queste cose non sarebbero da lui accettate? Coloro che in quegli anni erano al suo fianco, e oggi sono ancora tra noi, hanno già preso le distanze.

Che dire poi del Lungomare Falcomatà che da vetrina della città è stato trasformato in un florilegio di statue, statuine, segni distintivi pseudo monumenti? Infine, i gazebo: costruiti rompendo l’artistica passeggiata per istallare strutture inamovibili, in grado di reggere persino un bombardamento aereo e che serviranno finalmente per consentire senza soluzione di continuità di avere un’offerta completa di salsicce e panini imbottiti. Un comportamento che mostra l’amore e la cura che l’Amministrazione Comunale nutre nei confronti di Reggio. Un modo di procedere che denota immaturità istituzionale, scarso senso estetico e un’assoluta mancanza di decoro”. 
     
Demetrio Naccari Carlizzi

 

Il Domani 20 07 06

Pubblicato il 20/07/2006

Calabria Ora 20 07 06

Pubblicato il 20/07/2006

Il Quotidiano 20 07 06

Pubblicato il 20/07/2006

Gazzetta del Sud 20 07 06

Pubblicato il 20/07/2006

 

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