Precisazione sul servizio di Elisoccorso

Non si tratta di pennacchio o campanile

“Siamo costretti a ritornare sul servizio di elisoccorso sanitario nella Regione Calabria, con particolare riferimento alla decisione comunicata dall’assessore alla tutela della salute in merito alla ristrutturazione dello stesso e delle varie prese di posizione pro o contro il progetto. Siamo, infatti, sicuri che l’assessore Lo Moro, ossequiosa delle norme e del principio di legalità nella gestione della Pubblica Amministrazione, nonché delle competenze del Consiglio Regionale, vorrà tenere in dovuta considerazione la legge regionale n°11 del 19/03/04 (art. 21), ovvero di approvazione del Piano Regionale della Salute 2004/2006, soprattutto nella parte in cui si specifica l’uso dell’elicottero sanitario: indicazioni e criteri. Il piano prevede infatti che ‘la distribuzione ed il numero delle basi operative di elisoccorso devono essere proporzionati al bacino d’utenza; l’attuale distribuzione delle basi a Lamezia, Cosenza e Locri è confermata dal presente Piano Regionale Sanitario’.

Siamo altresì convinti che, prima dell’adozione di un provvedimento chiaramente in contrasto della suddetta legge regionale, e quindi annullabile in sede giurisdizionale, ancorché censurabile politicamente, gli organi esecutivi della Regione Calabria valuteranno con particolare attenzione il concetto di soccorso primario che significa portare e applicare la rianimazione sul luogo dell’incidente. Basta questo semplice concetto per chiarire che non si tratta di un problema di ‘pennacchio’ o ‘campanile’, ma è l’esigenza di abbattere i tempi di intervento e soccorso che attiene il diritto alla salute ed alla responsabilità degli organi politici. Ci permettiamo, infine, una battuta sull’utilizzo degli aerei per il trasporto dei malati fuori regione: ‘la regione rischia di essere solerte nell’incentivare la mobilità esterna, piuttosto che nella riorganizzazione delle funzioni mediche sul territorio regionale per dare risposte appropriate al bisogno di salute dei calabresi’”.

Demetrio Naccari Carlizzi

 

 

Articolo precedenteArticolo successivo

Non ci sono commenti