Metroitalie 18/06/2015 - Città Metropolitane

L’archistar Mario Cucinella lancia: il Piano della Felicità

pubblicato il 19/06/2015 su [strill.it]

di Marina Malara – L’archistar Mario Cucinella è stato il protagonista del primo di due incontri di Metroitalie, svoltosi presso il salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria, dedicati all’approfondimento sulla definizione dell’area e della città metropolitana, organizzati dall’associazione Prepare4Change, con l’intento di dare un contributo da Sud al dibattito e al lavoro nazionale sul tema.

Oltre a Mario Cucinella, interprete internazionale tra i più noti della sostenibilità urbana,  sono autorevolmente intervenuti relatori di alto livello nei settori giuridici, economico-sociali e teologici-filosofici. Una sinergia di saperi che, secondo Demetrio Naccari Carlizzi, organizzatore con P4C dell’evento e moderatore, produrrà una riflessione destinata ad arrivare sui tavoli nazionali della discussione, rappresentando  una vera e propria centrale di sperimentazione. Proprio in questi giorni è stata presentata la delibera di indirizzo sulle città metropolitane e sui criteri di definizione delle aree. 

Ma resta fondamentale il criterio di partecipazione dei territori, ha spiegato ancora Naccari,  ed è  in questo contesto che nasce e si concretizza la necessità di contribuire fattivamente alla definizione delle scelte da compiere. Anche il padrone di casa, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che proprio in questi giorni ha firmato l’accordo di partenariato con l’amministrazione provinciale reggina, si è soffermato sull’importanza di far partire da Reggio un confronto di alto livello che serva a riflettere e mettere in campo azioni concrete per il futuro.

Falcomatà invita a riconsiderare l’ambiente circostante nell’ottica della città metropolitana che deve farci superare il concetto di periferia e darci una nuova identità di cittadini metropolitani, portando in ogni angolo dell’area  una nuova qualità della vita ambientale, economica e sociale. Certo, spiega Falcomatà, non si tratta di un percorso breve e serve maturità amministrativa e una visione che vada oltre il ciclo politico.

Bisogna inoltre partire per tempo, ha concluso, per non farsi superare dagli eventi. brevi interventi sono stati quelli dell’assessore comunale alle Politiche Sociali Giuseppe Marino e del consigliere delegato alla città metropolitana Riccardo Mauro. Coinvolti nel dibattito anche i presidenti degli ordini degli Architetti e degli Ingegneri, rispettivamente Paolo Malara e Francis Cirianni che hanno poi passato la parola ai prestigiosi relatori del convegno. Si  parte con Antonio Viscomi, giuslavorista e ordinario all’università degli Studi Magna Graecia di CZ, il quale spiega che all’interno del lungo percorso da compiere resta fondamentale la struttura giuridico-istituzionale con un uso pertinente e coerente delle risorse normative. secondo Viscomi si parte da un progetto riformatore viziato dal fatto di ritenere prioritari i costi e la riduzione della spesa sottovalutando l’utilizzo di risorse umane competenti e soprattutto la centralità delle funzioni da creare per fornire i servizi al cittadino.

Bisogna cioè passare dalla riforma (intesa come mera legge) al processo riformatore che preveda condivisone, partecipazione, revisione e organizzazione secondo il ben noto principio di sussidiarietà. Bene, in questo senso, la creazione di Zone Ottimali, che delimitino aree con stesse caratteristiche sociali, culturali, storie e geomorfologiche. infine, per Viscomi, bisogna risolvere i problemi inserendoli in una logica di sistema.

Diego Teloni è invece un economista prestigioso, direttore della fondazione Brodolini, esperto internazionale sui temi dell’innovazione sociale. Attraverso una serie di interessanti slide dimostra come il lavoro nel settore dei  servizi sia conseguenza della crescita  e non causa generatrice di questa. Ma soprattutto servono risorse umane competenti, “educate” dicono gli americani, perchè sono queste ad attrarre e non il contrario. Chi è forte sarà sempre più forte e chi è debole sempre più debole.

Il fattore umano è dunque fondamentale per lo sviluppo e purtroppo i calabresi davvero formati, specializzati, insomma “educati, sono una percentuale davvero bassa rispetto agli altri livelli europei. Dunque per sostenere l’innovazione sarebbe necessario aumentare l’intensità delle relazioni e le connessioni esterne (infrastrutture). Per Domenico Concolino, teologo e presidente del Centro Studi Verbum, i tre punti fondamentali sono la bellezza, la sostenibilità e le relazioni umane, come ben spiega la nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sii”.

Favorire l’alleanza tra gli uomini e la natura conduce ad una totalità relazionata, messa oggi in crisi dal predominio della tecnica che vuole dominare la natura stessa. Quando su questa si vuole imporre il proprio potere nasce uno scontro pericolosissimo che ha già dato i suoi segnali negativi. infine il tanto atteso intervento di Mario Cucinella che, da architetto e dunque amante della bellezza, riconosce questo asset   straordinario che il nostro paese già possiede in quanto lo abbiamo ereditato e che non stiamo tutelando per le future generazioni.

Poi riassume il concetto centrale del suo intervento ovvero che le nuove sfide non si possono affrontare con vecchi strumenti soprattutto normativi. le leggi non vanno fatte mettendo al centro semplicemente l’uomo e i suoi criteri di modernità, ma bisogna integrare tutto questo con il principio del rispetto della natura con la quale si è creato ormai un conflitto. Le città metropolitane dovranno essere il nuovo strumento per ricreare una riconciliazione tra uomo e natura. equilibrio ambientale può voler dire anche demolire o tornare indietro, abbandonando il triste rituale del costruire e riempire gli spazi ad ogni costo, soprattutto in considerazione della crescita zero della popolazione.

Nei piani strategici e urbanistici non bisogna dare priorità ai metri cubi ma alla bellezza da costruire o semplicemente salvaguardare. E’ a questo punto che Cucinella lancia l’idea del “Piano della Felicità”, concetto presente nella costituzione americana e che dovremmo inserire nelle nostre leggi e nei nostri parametri normativi. L’architetto infine plaude all’impatto straordinario che sicuramente avrà l’enciclica del Papa e ricorda che le città sono importanti perchè sono i luoghi della concentrazione della cultura, della socialità  e del lavoro e non possono nè devono diventare i luoghi dell’inquinamento, del malessere e delle disuguaglianze sociali.

 

 

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