Sul trasporto pubblico ora spazio al mercato
Naccari Rompere i vecchi schemi
Redazione
"Un atto di vero riformismo". L'impegno dei consorzi di autolinee a sottoscrivere i contratti diservizio, attraverso i quali il sistema del trasporto pubblico locale passerà da concessione a gara, per l'assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi è motivo di più di una soddisfazione. D'altro canto, dopo i sindacati, sulla linea della Regione è arrivata anche la condivisione della Confindustria.
Assessore, ci spieghi perché la gara è meglio della concessione.
"Il trasporto tarato sulle vecchie concessioni ha comportato una cristallizzazione di interessi centrati sulle aziende e non sulla mobilità. La funzione regolatrice del pubblico è stata debolissima, le stesse aziende non sono stimolate a misurarsi con standard qualitativi, con i bisogni dell'utenza. Il passaggio al "contratto di servizio", fissa regole e standard per eseguire il servizio di trasporto, prepara il sistema al mercato. Alla fine una sana dose di concorrenza e una responsabile funzione pubblica regolatrice romperanno la foresta pietrificata di un sistema non idoneo ai bisogni. La Regione, le Province e i Comuni risparmieranno e, in ogni caso, ci sarà una maggiore spinta alla qualità. Il sistema diventerà realmente "customer oriented" e cioè diretto alle esigenze dei consumatori".
Al di là del modello organizzativo, il punto in Calabria è un'adeguata copertura del territorio, già penalizzato sul fronte delle infrastrutture e dei collegamenti ferroviari. Che cosa farete?
"Abbiamo bisogno di un nuovo Piano regionale dei Trasporti, cui noi abbiamo iniziato a lavorare, un nuovo Piano descriverà i nuovi bisogni di mobilità dei calabresi e trasferiremo le funzioni del trasporto pubblico locale alle Province e ai Comuni, perché essi al termine del contratto di servizio, possano effettuare delle vere e proprie gare. Ciò comprecari da comportare la necessità assoluta di intervenire. Potenzieremo il trasporto pubblico nelle città e verso le università, daremo informazionie certezze agli utenti, razionahzzeremo le linee e creeremo integrazione tra ferro e gomma. Spero di potere comunicare con cadenza ravvicinata i risultati del nostro lavoro".
Ne avete discusso con l'Anav? Ci sono i margini per una concertazione vera?
"Le organizzazioni sindacali, la Confindustria ognuno con la sua visione hanno dato un giudizio di condivisione su questo percorso che vuole affrontare i problemi e non punta a mantenere lo status quo. Il metodo delle riforme, vuol dire ridisegnare. Per farlo occorre confrontarsi. Capisco che non a tutti conviene cambiare ma la decisione di innovare paradossalmente oggi diventa la strada più facile perché i calabresi sono coscienti che il modo in cui sono utilizzate le risorse, il modo in cui sono cristallizzati gli interessi non regge più. C'è consapevolezza che bisogna tracciare strade nuove. Chi difende l'indifendibile non solo offende gli altri ma è destinato ad essere superato".
Mai più, dunque, blocchi di bus alle porte delle città come accaduto martedì scorso con la ditta Romano?
" Io ho stima sia dell'Azienda Romano che della famiglia Romano che da più generazioni, con risultati, dignità e impegno opera in questo settore, so che loro stanno investendo nella loro azienda e mi aspetto che presto mi invitino a visitare la nuova autostazione. Loro nei giorni scorsi si sonoesposti più di altri, forse qualcuno può aver pensato di strumentalizzarli, probabilmente le loro esigenze erano anche diverse da altri operatori. Credo che sul metodo i giorni scorsi abbiano insegnato qualcosa a tutti noi".
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